Week-end importante per il modellismo ferroviario, a Verona, infatti, nei giorni sabato 8 e domenica 9 Marzo si svolge l’edizione 2025 del Model Expo Italy.
Come sempre plastici e diorami sono i protagonisti indiscussi del padiglione ferroviario, capaci di calamitare le attenzioni degli adulti e dei bambini. Ma novità e particolari attenzioni sono rivolti anche ad alcuni stand.
Tra i vari produttori presenti si distingue Acme: l’azienda milanese in una delle vetrine mette in esposizione il campione, ancora non definitivo, del locomotore elettrico E.401. C’è anche un campione della locomotiva elettrica E636 110, costruzione Breda, di seconda serie con doppio coprigiunto (Epoca III).
Piko, invece, in collaborazione con Emmemodels “spiega” l’annuncio a sorpresa di questo 2025 per il mercato italiano, ovvero la realizzazione del locomotore diesel D445. L’annuncio della novità arriva anche attraverso due locandine distinte tra loro: in una sono riassunte le principali caratteristiche tecniche, e nell’altra sono resi pubblici i prezzi consigliati per il futuro acquisto del modello.
Nello stand di Acme in bella mostra anche la locomotiva elettrica E402B 142 del treno diagnostico “Archimede”, per il quale il marchio milanese sta approntando anche la realizzazione della carrozza pilota.
Non poteva passare inosservato l’elettrotreno ICNG delle ferrovie olandesi, dal quale in futuro nascerà il “Pop”, molto atteso tra gli appassionati fermodellisti italiani, in particolar modo da coloro che seguono l’epoca attuale.
Il dottor Alessandro Buonopane ci ha anche illustrato il progetto della locomotiva elettrica E636: “si tratta di un modello completamente nuovo, con stampi completamente rifatti. Sono macchine di seconda serie, la caratteristica è che le prime quattro macchine prodotte di seconda serie avevano il doppio coprigiunto. Questa che vediamo qui a Verona è la riproduzione di una delle quattro macchine che avevano la caratteristica di avere il doppio coprigiunto, caratteristica che non era mai stata riprodotta su nessuna E636 realizzata fino ad adesso. L’intenzione è realizzarle tutte e quattro, con situazioni diverse tra loro. Questa prima macchina riproduce la E636 110 in epoca terza, si intuisce dalle scalette piccole. C’è un aggiornamento migliorativo che riguarda la riproduzione dei cavi esterni laterali in gomma, come già apportato sulle E656. L’intenzione è quella di realizzare anche la E636 112 in epoca quarta, mentre per il momento saltiamo la E636 109, macchina impegnata in Sicilia ma che pensiamo di realizzare comunque più avanti. La quarta macchina su cui era stato installato il doppio gocciolatoio è la E636 274, ma solo per un certo periodo storico”.
Galleria fotografica a cura di Marco Del Dotto.













