COMPOSIZIONI | Ispirati dalla recente consegna dell’Arlecchino di Acme

Sono davvero tante le consegne avvenute dai vari costruttori sotto “l’Albero di Natale 2023”: ve le stiamo raccontando un po’ alla volta da qualche settimana.
Tra queste consegne non è passato inosservata quella di Acme con il suo “Arlecchino” (Leggi qui) ambientato in epoca IV, per intendersi il modello realizzato con il terzo fanale.

Non potevamo dunque mancare all’appuntamento con la nostra rubrica “composizioni” con una doverosa citazione per questo prestigioso elettrotreno: l’ETR 250; Acme dopo aver realizzato l’ETR 251 ambientato in epoca terza, ha realizzato l’ETR 253, ambientato questa volta in quarta epoca, allo stato degli anni settanta.

BREVE CENNO STORICO – L’ETR 250 entrò in servizio il 23 Luglio 1960, in occasione delle Olimpiadi di Roma, compiendo il viaggio inaugurale da Bologna a Venezia. Fu il simbolo del benessere e della ripresa economica degli italiani, dopo le vicende della Seconda Guerra Mondiale di poco meno di vent’anni prima. Le poltrone erano avvolgenti e comode, le pareti ricoperte di vinilpelle, i pannelli ed i tappeti caratterizzati da una vasta gamma di tinte pastello (da qui il nome Arlecchino), scelte accuratamente da FS e commissionate alla Breda di Sesto San Giovanni. L’unico esemplare rimasto del gruppo ETR 250 è stato trasferito dalla Rimessa dell’ex Treno presidenziale di Roma Termini a Porrena, in provincia di Arezzo, per essere restaurato presso l’industria privata e, dopo un lungo periodo di restauro, è tornato a percorrere i binari delle linee ferroviarie italiane grazie a Fondazione FS Italiane.

In totale furono costruiti quattro esemplari, numerati da ETR 251 a ETR 254. Nei primi anni novanta tre dei quattro elettrotreni, ETR 251-252-253, vennero bonificati dall’amianto, installati i freni a disco, i vetri Triplex nei belvedere e la trasformazione della terza vettura eliminando la cucina e installando un angolo bar. Effettuarono vari treni charter e pubblicitari ma tra gli anni 1998 e 1999 vennero tutti demoliti tranne il 252.

In occasione della mostra Annicinquanta tenuta a Milano nel 2005 la motrice “A” dell’ETR 252 è stata restaurata ed esposta con il numero 301 e il logo del Settebello in sostituzione del rotabile originale. Poi la storia è recente, con l’ETR 252 “salvato” da Fondazione FS Italiane.

L’Arlecchino ETR 250 fa il suo ingresso nella stazione di Venezia Santa Lucia: siamo negli anni settanta.

ALCUNI VIAGGI – Negli anni sessanta vennero messi in turno con gli ETR 220, tra Milano e Napoli.

L’ETR 253, il modello realizzato da Acme, nell’estate del 1971 espletava servizio tra Milano Centrale e Venezia Santa Lucia come Rapido MT: partenza sotto le volte della città meneghina alle 7:05 ed arrivo a Venezia S.L. alle 9:35, accoppiato al gemello ETR 252 (proprio quello oggi in forza a Fondazione FS, ndr). Raggiunta Venezia i due elettrotreni venivano scoppiati: l’ETR 252, cinque minuti dopo, ripartiva con destinazione Trieste Centrale (orario di arrivo 11:08). Il pomeriggio-sera avveniva il percorso inverso. Nell’estate successiva, quella del 1972, questo treno veniva espletato da un solo elemento.

Sempre nell’estate del 1971 l’ETR 254 veniva impiegato come Superrapido “Freccia del Vesuvio” tra Milano Centrale e Napoli Mergellina: partenza sotto le volte alle ore 9:55 ed arrivo ai piedi del Vesuvio alle 17:20.

Nell’orario invernale 1973-74 effettuarono il “Superrapido” Milano Centrale-Roma Termini senza fermate intermedie. A partire dall’orario successivo vennero rimessi in turno con i 220 tra (Genova) Milano e Venezia. Dalla metà degli anni ottanta i servizi si assottigliarono sempre di più finché alla fine del decennio i 250 vennero accantonati.

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