COMPOSIZIONI | Siamo nel 1980: “riproduciamo” un diretto Lecce-Milano in grigio ardesia [Foto/Video]

Per la rubrica “Composizioni” grazie all’amico e appassionato di treni Simone Carloni facciamo un salto all’anno 1980. In questo appuntamento parliamo del Diretto 2808 che partiva da Lecce alle 13:30, trainato da una loco diesel fino a Bari (all’epoca, infatti, la linea Lecce-Bari era solo diesel, e fu elettrificata soltanto a metà anni ’90, ndr).

Percorrendo la dorsale adriatica giungeva ad Ancona, dove veniva agganciata in coda la sezione proveniente da Roma e diretta a Bologna, giunta quest’ultima con un Espresso. Nel periodo estivo era presente una carrozza cuccette (generalmente del tipo 1959, ndr) per tutto il percorso da Lecce a Milano. Era garantito il servizio postale e collettame, in particolar modo la presenza di un ulteriore vagone bagaglio/posta era adibito al trasporto di pulcini destinati al mercato milanese.

A Bologna, in nottata, avveniva il cambio trazione: l’arrivo nella stazione alle 2:48 e la partenza quindici minuti dopo alle 3:03. Il passaggio di consegne avviene tra la E.646 ed una E.444.

Il treno giungeva sotto le campate della stazione Centrale di Milano alle 6:14. La robusta composizione era formata da tutti i tipi di carrozze non unificate, tipica dei treni che collegavano i due poli opposti dello Stivale, ovvero potevamo assistere al passaggio di carrozze dal tipo 1937, 1946, 1955, 1957, 1959, UIC-Y ed UIC-X. Talvolta era possibile vedere in composizione anche carrozze “Corbellini” o addirittura “centoporte”. In questo caso, carrozza Postale 1949, mista bagagliaio/posta , bagagliaio UIC-X, due vetture di 1a classe UIC-X ed UIC-Y, la sezione di 2a classe composta da 1959 Br, con comparto ristoro, 1959, 1957, 1946, UIC-X, UIC-X, 1937, 1959 e le due carrozze dirette Roma – Bologna composte da una 1959 mista 1a/2a classe ed una 1946 di 2a.

Al massimo della composizione tra Ancona e Bologna il treno era composto da 15 vetture (anche più numeroso durante il periodo estivo, ndr).

Chiudiamo gli occhi e immaginiamo con quale armonico suono potevano ruggire i motori della E.646 alla partenza, per trainare quei fantastici convogli.

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