E.626 BM: grande riparazione

Il panorama dei modellisti ferroviari è vasto e variegato e la riprova di ciò la sia nell’attitudine di ciascuno di noi  a giocare con i propri “trenini” come meglio crede. Con buona pace, però, della loro conservazione che può diventare un argomento assai delicato e sensibile, soprattutto per le nostre tasche, visti i prezzi di certe riproduzioni .

Le note che seguono vogliono essere un esempio di come, se ci si imbatte in una disavventura e si rovina per disattenzione un modello, non si debba comunque gridare alla disperazione:  non tutto è irrimediabile, anche se con i giusti compromessi.

Un Amico modellista (userò la A maiuscola per individuarlo salvaguardarndone l’anonimato), amante del vapore e di poche macchine elettriche significative della storia delle FS, per una maldestra manovra col saldatore con il modellino nei pressi, ha danneggiato una delle scalette della sua E.626 di BigModels, egregio modello oggi non più sul mercato ma ancora assai ricercato, con prezzi adeguatamente proporzionali alla sua rarità. Tentativi successivi di riparazione fatti da Lui stesso e da un negoziante a cui si era rivolto, hanno finito per peggiorare la situazione. Un men che mediocre tentativo di adattarvi una vecchia scaletta del modello Roco della stessa locomotiva e la fiducia in colle inadatte al modellismo, non solo non hanno risolto nulla, ma hanno anche rovinato altre parti della macchina! Su questo, si potrebbe aprire un inciso: si lascino perdere tentativi al buio da parte di soggetti inesperti: si illudono i clienti, millantando abilità inesistenti.

Foto 1 - Antefatto: modello danneggiato
Foto 1 – Antefatto: modello danneggiato

L’Amico, come ultimo tentativo, ha finito per sentire chi scrive. Dopo un primo esame in cui tutto sembra compromesso, la situazione è apparsa meno drammatica del previsto dopo un verifica più approfondita, a patto che si procedesse alla ricostruzione delle parti danneggiata mediante clonazione dell’altra scaletta in resina. Grazie all’amico Alessandro Pierozzi, vero maestro in tema riproduzioni in resina di mezzi militari in scala 1:72 e 1:35, la copia della scaletta, così come quella degli ulteriori pezzi per sostituire quelli compromessi dalla colla è diventata presto una piacevole realtà.

Ottenuto il materiale, rimaneva solo il lavoro di adattamento che ha comportato un lavoro lungo e certosino sugli stessi per ritagliarli a quanto necessario e un altrettanto impegno sulla carrozzeria della locomotiva, tutta adeguatamente smontata in tutti i suoi componenti per migliore maneggevolezza.

Come visibile nelle foto, il modello si presentava ormai senza scaletta (foto 1) e per adattarvi il clone, è stato ricavato una sede che fosse uguale all’impronta della scaletta e un piccola porzione del telaio (al vero), nel contempo, desse garanzie di ancoraggio e durata (Foto 2).

Foto 2 - Lavori sulla carrozzeria per ricavare sede
Foto 2 – Lavori sulla carrozzeria per ricavare sede

Sistemata la scaletta (Foto 3 e 4), si è posto rimedio anche alle parti laterali ed estreme del telaio, che nel modello fungono anche da supporti dei diffusori luce per i fanali anteriori e della lama anteriore che nella realtà serve a limitare le infiltrazioni di acqua e/o neve (Foto 5).

Foto 3 - Scaletta a posto
Foto 3 – Scaletta a posto
Foto 4 - Scaletta a posto
Foto 4 – Scaletta a posto
Foto 3 - Scaletta a posto
Foto 3 – Scaletta a posto

Per ultimo la verniciatura che è stata limitata solo all’essenziale (onde evitare di danneggiare anche le scritte) con colori Puravest, sia per il castano che per l’isabella rispettando lo schema originale. Il modello è stato quindi rimontato in ogni suo componente e, per la nuova scaletta, sono stati rifattti e inseriti i corrimani. La E.626 100 è tornata al proprietario con preghiera di astenersi da altri malestri (Foto 6, 7 e 8).

Speriamo……

Foto 6 - Particolare modello finito

Foto 7 - Particolare modello finito
Foto 7 – Particolare modello finito
Foto 8 - Modello finito
Foto 8 – Modello finito

Fausto Condello

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