UNA VECCHIA ROCO A PASSO COI TEMPI

L’uscita sul mercato dei modelli delle locomotive elettriche italiane articolate, significativamente di Lima Expert, ha presto fatto invecchiare il novero delle precedenti riproduzioni, perfino della Roco, dal punto di vista della fedeltà. Ho meglio, ne ha evidenziato alcuni difetti che però possono essere corretti nella prospettiva del loro adeguamento estetico, fermo restando che il funzionamento garantito dalla casa austriaca è ancora uno dei migliori nel panorama fermodellistico. Di maggior impegno si presenta l’adeguamento per i modelli delle articolate Roco di “prima generazione”, dove l’interpretazione dei musi anteriori era stata “largheggiante” rispetto al vero.

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In possesso di un modello della E. 645 101, un paio di anni fa e prima delle novità commerciali prima dette, ne ho deciso l’aggiornamento seguendo i canoni della sostituzione dei corrimani di plastica con altri di acciaio, la sostituzione degli accoppiatori aria con altri in scala, la messa in opere di REC maschio e femmina corretti, la sostituzione del cavo A.T. sul tetto con vero cavetto e adeguati supporti, ecc. Ma, prima di tutto, la correzione del frontale con il restringimento della pareti laterali del poliedro.

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Studiato il da farsi con il completo smontaggio della carrozzeria e dei sui accessori, per fare questo sono stati operati dei tagli verticali che dall’intersezione dei piani con il tetto, a consentito di eliminare la superficie superflua e “ricucire” il tutto secondo la scala 1/87 esatta.

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Nella conduzione dei lavori è doveroso evitare qualsiasi manomissione, anche accidentale, con i finestrini laterali e frontali della cabina. L’incollaggio definitivo è stato fatto con del buon ciano acrilico (dico buono, perche anche queste colle non sono tutte uguali e in commercio se ne trovano di ottime, buone e mediocri), dosato con cautela ma fino a saturare completamente il taglio in modo da venir a costituire già una valida stuccatura: già perché per le superfici minute il cianoacrilico si presta anche ad essere usato come stucco (ma questo è un altro argomento su cui torneremo…).

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Nell’occasione sulla sommità è stato riprodotto il gocciolatoio – nella realtà eliminato tra la fine degli anni Ottanta e la metà del decennio successivo dello scorso secolo – con profilato di plastica ulteriormente levigato e rastremato in opera, per una sua più consona collocazione storica.

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Fatto l’incollaggio detto, con ritagli di plastica si è anche adeguato il pancone anteriore che presenta un incavo atto a dare maggiore libertà al supporto del gancio di traino ma che, per un uso normale su impianti dove il binario sia stato posato correttamente, non occorre. Sul pancone modificato sono stato rifatti anche i fori degli accoppiatori aria (in questo caso nella tipologia degli ultimi anni di servizio con principale e moderabile in posizione bassa e medio-bassa) e delle maniglie per il manovratore nelle posizioni corrette. Dopo un tocco di stucco (che deve essere ridotto ai minimi termini se l’aggiunta dei ritagli è stata fatta con accuratezza) tutto è stato rifinito con carta abrasiva via via più fine; poi è venuto l’applicazione dei corrimani metallici sul fronte, ai lati e alle cabine nel diametro corretto (0,3 mm e 0,4 mm) e delle prese REC, quella femmina totalmente assente e quella maschio con ricostruzione con reale cavo elettrico da 0,6 mm; a seguire, la completa riverniciatura con colori Puravest. Infine sono stati messi in opera i vomeri sagomati come nella realtà per far spazio agli accessori del pancone;. La locomotiva è stata oggetto di una leggera sporcatura, significativamente sull’imperiale, dopo anche l’applicazione del cavo A.T., e dei carrelli, per togliere il residuo aspetto plasticoso e dare un minimo di aria vissuta.

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Si è poi passato alle ultime operazioni finali, quali l’applicazione delle decals e del fregio frontale in rilievo -tipico delle E. 645 (già E. 646) di prima serie- e una passata di trasparente semi-lucido. Dopo il montaggio dei trasparenti ai finestrini, il reinserimento fanali e relative ghiere, sono stati anche riportati i tergicristalli (produzione MdF) in sostituzione di quelli stampati eliminati con il miglioramento del frontale. In ultimo, sono stati messi in opera ganci modellistici fissi a uncino e la locomotiva è stata restituita all’esercizio. O meglio. alla vetrina!

Fausto Condello

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